Axis: il blackout in Spagna ci dimostra l’importanza della resilienza e della continuità operativa per le infrastrutture critiche

Il massiccio blackout che il 28 aprile ha colpito l’intera Spagna, con effetti anche nel vicino Portogallo, lasciando milioni di persone senza energia elettrica per diverse ore, evidenzia la vulnerabilità delle infrastrutture critiche e la necessità urgente di rafforzare la resilienza dei sistemi vitali. Il blackout ha paralizzato trasporti, comunicazioni e servizi essenziali, dimostrando quanto sia cruciale garantire la continuità operativa in situazioni di emergenza.

“Indipendentemente dall’origine del fermo, le infrastrutture critiche sono chiamate a garantire la business continuity”, commenta Andrea Monteleone, segment development manager EMEA, critical infrastructure di Axis Communications. “La recente esperienza del blackout sottolinea l’urgenza di adottare un approccio integrato alla sicurezza e alla resilienza, in cui la tecnologia, la formazione e la pianificazione strategica siano allineate per affrontare le sfide future”.

In questo contesto, le normative europee NIS2 e CER (Direttiva sulla resilienza delle entità critiche) assumono un ruolo centrale. Entrambe mirano a rafforzare la sicurezza e la continuità operativa delle infrastrutture essenziali, imponendo alle organizzazioni di adottare misure preventive e reattive adeguate. In particolare, il blackout in Spagna ha dimostrato quanto sia fondamentale il principio sancito dalla Direttiva CER, secondo cui ogni organizzazione nel suo ambito di applicazione deve essere in grado di continuare a funzionare, qualunque cosa accada.

“Solo attraverso una visione condivisa e una collaborazione efficace tra pubblico e privato sarà possibile ridurre i rischi e garantire la continuità dei servizi essenziali in scenari complessi e imprevedibili”, continua Monteleone. “In questo quadro, i moderni sistemi di videosorveglianza intelligenti giocano il ruolo chiave di sensori evoluti: sfruttando funzionalità basate su AI, possono monitorare le infrastrutture critiche, rilevare anomalie, prevedere guasti e reagire di conseguenza anche in assenza di rete elettrica centrale, diventando strumenti fondamentali per supportare la resilienza richiesta dalle normative europee. Per ripensare la sicurezza, la continuità operativa e la gestione del rischio a 360 gradi, dai disastri naturali agli attacchi informatici, non basta più solo proteggere le reti. Piuttosto, è necessario proteggere il funzionamento stesso delle organizzazioni e la tecnologia può portare il suo prezioso contributo”.

Nello specifico, gli esperti di Axis Communications sottolineano l’importanza di rivalutare il ruolo dei moderni sistemi di videosorveglianza, che hanno nell’utilizzo intelligente dei dati esistenti, nella flessibilità e modularità e nell’hardware aperto e interoperabile i loro maggiori punti di forza. Infatti, le moderne telecamere di videosorveglianza non sono più semplici strumenti di sicurezza passiva, ma veri e propri sensori intelligenti in grado di raccogliere e trasmettere dati ambientali, tecnici e operativi fondamentali per la continuità aziendale. Le infrastrutture critiche, già dotate di questo hardware, devono solo ottimizzare l’uso dei dati raccolti, sfruttando soluzioni flessibili e modulari, adattabili a contesti specifici grazie all’intelligenza artificiale. L’adozione di piattaforme aperte e interoperabili, infine, favorisce l’innovazione e una maggiore resilienza, in linea con gli obiettivi della Direttiva CER.

 

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